“Le riunioni cui partecipano troppe donne in genere vanno avanti più del necessario”.
Yoshiro Mori, 83 anni, ex primo ministro (dal 2000 al 2001) ed attuale presidente del Comitato olimpico nipponico (JOC), ha risposto così ad una domanda sulla scarsa presenza femminile nell’organo che presiede. Le donne sono infatti solo 5 su 23 membri. Per questo esiste una proposta di riforma del ministero dell’Istruzione giapponese che aumenterebbe dal 20 al 40% il numero di donne nel comitato direttivo dei Giochi.
Secondo Mori, se venisse effettivamente incrementata la percentuale di donne nel consiglio, sarebbe necessario “contenere la durata dei loro interventi”. Il motivo? “Altrimenti non smettono di parlare e la questione diventa problematica”.
I giornali giapponesi hanno riportato l’accaduto raccontando come l’affermazione abbia generato sul momento l’ilarità generale. Sui social e in altri contesti invece le parole del presidente hanno sollevato dure critiche.
La direttrice del Comitato Kaori Yamaguchi ha precisato che “la parità di genere e un maggior rispetto per le persone con disabilità sono valori fondamentali per gli organizzatori dei Giochi a Tokyo. È deplorevole che il presidente del comitato organizzatore faccia questi commenti”.
Nonostante alcuni le abbiano richieste ed altri se le aspettassero, le dimissioni di Mori sono state smentite dallo stesso. Il Presidente si è scusato, ritenendo il commento inappropriato e contrario allo spirito della competizione organizzata dal comitato: “Sono profondamente pentito. Vorrei ritirare la dichiarazione. Vorrei scusarmi per eventuali sentimenti spiacevoli”. Anche se, rispondendo ad un cronista che gli chiedeva se effettivamente le riunioni del comitato si protraessero a causa della verbosità delle donne, Mori avrebbe detto: “Non parlo tanto con loro, non so“.
Tralasciando quest’ultima affermazione, il passo indietro resta comunque gradito. Tuttavia, la mentalità misogina profondamente radicata nella società nipponica è tristemente nota. Il Giappone si trova infatti al 121esimo posto nel rapporto sul divario di genere del “World Economic Forum“, che di Paesi ne considera 152.
Quello del presidente Mori non è da considerarsi come un caso isolato.
Nel 2018 l’Università di Tokyo si trovò coinvolta in uno scandalo gravissimo: il quotidiano cinese Yomiuri Shimbun rivelò che dal 2011 i risultati dei test di ammissione delle donne candidate alla facoltà di medicina erano stati alterati affinché queste fossero il 30% in meno del totale. Gli uomini erano ritenuti infatti “più adatti” all’ambiente ospedaliero. Del giugno e novembre 2019 sono invece le proteste portate avanti dalle donne giapponesi contro le assurde imposizioni che sono costrette a subire sui luoghi di lavoro: tacchi alti obbligatori e occhiali vietati.
Una situazione che decisamente non si addice alla terza potenza economica mondiale.
Eleonora Panseri
Un pensiero riguardo “Tokyo 2021, le affermazioni sessiste del Presidente del Comitato olimpico giapponese”