Riflessioni al maschile con pochi cedimenti allo sconforto
Care amiche e – perché no – cari amici, sono Alessio Di Sauro, futuro collega delle due eccezionali autrici di Quote Rosa e tra le firme di Var Sport. Accolgo con rossore pudico l’invito a pubblicare una mia riflessione su questo blog, nella ferma convinzione che di femminismo si possa discutere anche se di barba muniti
Quando il 26 novembre 2020 Viale Mazzini ha deciso di celebrare da par suo la Giornata Italiana contro la Violenza alle Donne mandando in onda l’ormai celeberrimo tutorial di “Detto Fatto” che pretendeva di insegnare al pubblico femminile come aggirarsi tra le vie dell’Ipercoop a ritmo di lap dance, ecco, debbo ammettere di essere rimasto affascinato. Più che l’avvenenza della tal Emily Angelillo, incauta ospite della corrida, sono stati i compiaciuti aggrottamenti di fronte della maestra di cerimonia Bianca Guaccero a mandarmi in visibilio. La famosa solidarietà di genere. Ancora convalescente dalla scomparsa del Pibe de Oro, che pure di dame se ne intendeva, bianche e non, sono rimasto basito come da tempo non mi accadeva, io che sovente tendo a reagire alle tragicommedie del mondo con la prematura scrollata di spalle dell’uomo blasé.
Stavolta no, anzi, credo di avere fatto anche “ooh!”con la bocca. Mi è sovvenuto l’eterno, a quell’immagine, e quelle che speravo essere le morte stagioni. Quelle del deretano di Michelle Hunziker immortale testimonial dell’intimo “Roberta” (o erano mutande?), quelle dei merletti audaci di Giovanna, siliconatrice sigillante leggermente sopra le righe, quelle dei calendari di Autosprint di fine anno che non paghi delle minigonne aerodinamiche della Rossa di Maranello amavano abbinarvi anche quelle vere e proprie della discinta testimonial. Potere del marketing, si dirà. Giusto. Non possiamo pretendere di esser figli delle stelle senza essere anche pronipoti di sua maestà il denaro. Siamo noi a chiedere questo, giusto? Ma allora, poi, per pietà, si abbia almeno il buon gusto di tacere. I maschietti, prima di gridare allo scandalo additando il guardone che si sofferma sulle cosce delle loro figlie, si soffermino a pensare al campionario delle immagini talora inviate sui gruppi di whatsapp. Evitino di sognare una donna leale e onesta al loro fianco, se la soffocano con la loro opprimenza prima ancora che con le loro mani. Evitino di plaudire in privato agli scempi televisivi di cui sopra, e poi di condannarli con sdegno a microfoni aperti. Evitino di volere soltanto cambiare le lampadine. Che comincino a lavare i piatti. Ah, e per le donzelle: per favore, non lamentatevi quando all’inizio rimarrà l’alone nelle stoviglie. E allora sì che la rivoluzione sarà realtà. Detto, fatto.